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DOMANDE FREQUENTI DECATHLON: UNA DOMANDA?

Domande frequenti decathlon: una domanda?

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Produzione

Quali sono le condizioni di lavoro dei vostri fornitori? 

A fine 2018, i nostri articoli erano prodotti in più di 47 Paesi, con norme e regolamentazioni in tema di salute, sicurezza, diritto al lavoro e impatto ambientale che possono essere diverse tra loro e dove le organizzazioni intergovernative (Organizzazione Internazionale del Lavoro, OCSE, ecc.) hanno rilevato delle difficoltà.
Indipendentemente dal luogo di produzione, è nostra responsabilità garantire – tramite le squadre Decathlon sul posto e i nostri audit regolari – che le condizioni di lavoro siano conformi alle normative e al nostro Codice di Condotta in materia di:
- diritti umani: retribuzione dignitosa, lavoro minorile, lavoro forzato, libertà di associazione, discriminazione, ecc.
- salute e sicurezza: prevenzione dei rischi chimici, sicurezza antincendio, ambiente di lavoro, sicurezza degli edifici, sicurezza sul posto di lavoro e, se forniti, sicurezza degli alloggi e del trasporto delle persone, ecc.
- rispetto dell’ambiente: prevenzione dell’inquinamento diretto (acqua, aria, suolo) nell’area circostante i nostri siti produttivi.
- corruzione: riguardo a ciò e al traffico d’influenza, adottiamo una procedura basata sul principio della tolleranza zero.

Che retribuzione viene garantita ai dipendenti dei fornitori decathlon? 

Ogni dipendente percepisce la retribuzione minima stabilita per legge a livello di Paese, provincia, contratto collettivo, ecc.
Una retribuzione dignitosa o vitale permette al lavoratore e alla sua famiglia di vivere decorosamente, deve coprire le spese relative a cure per la salute, alimentazione, istruzione, abbigliamento e trasporti ma anche offrire opportunità di risparmio e svago. Non esiste una norma universale. Nella maggior parte dei Paesi, compresi quelli occidentali, una retribuzione “dignitosa” è superiore alla retribuzione minima prevista per legge.
Alcune ONG, come Asia Floor Wage e Living Wage Foundation, specializzate in materia, hanno definito degli standard basandosi su un loro metodo. Ecco alcuni esempi:
Studio Asia Floor Wage 2017:
Cina: retribuzione minima: €260 / retribuzione dignitosa: €517.
Bangladesh: retribuzione minima: €61 / retribuzione dignitosa: €336.
Dal 2017, la retribuzione minima in Bangladesh è aumentata fino a raggiungere €85 a gennaio 2019.
Studio Living Wage Foundation 2018:
Gran Bretagna: retribuzione minima oraria: £7,83 / retribuzione dignitosa oraria: £9.

Che cosa fa DECATHLON?
Decathlon si assicura che tutti i fornitori, di qualsiasi Paese, versino ai dipendenti una retribuzione superiore o pari alla retribuzione minima oraria o mensile prevista dalla legge per il settore o dal contratto collettivo del lavoro, a livello locale o nazionale.
Inoltre si assicura che vengano garantiti i benefici di base previsti per legge, come la previdenza sociale, i permessi retribuiti, i congedi per malattia o motivi familiari.
Se l’azienda offre benefici aggiuntivi non obbligatori per legge (come assistenza sanitaria, previdenza integrativa, premi, azionariato), DECATHLON garantisce che vengano mantenuti attraverso degli audit.
La retribuzione deve essere versata direttamente ai dipendenti ed è vietata qualsiasi decurtazione come misura disciplinare.

Come vengono gestiti i problemi di qualità in decathlon?

Se, nonostante le numerose verifiche in fase di progettazione e produzione, un articolo in negozio è difettoso, o si hanno dubbi in tal senso, è prevista una serie di procedure a tutela dell’utilizzatore per garantire in tempi rapidi la vendita di prodotti conformi: i RED (Resi in Difettoso) ne sono un esempio.
È importante che i nostri utilizzatori riportino in negozio i prodotti difettosi per aiutarci a migliorare la qualità. In alcuni casi, vengono spediti direttamente alle nostre squadre di progettazione che li esamineranno per comprendere le cause e attuare le necessarie misure correttive (ritiro dalla vendita, riparazione, reso al fornitore, distruzione o richiamo se il prodotto non è soddisfacente dal punto di vista della qualità o della sicurezza).
I resi prodotto sono per noi un’opportunità concreta di capitalizzare sulle cause del difetto e di migliorare continuamente la qualità della nostra offerta.

Cosa fa decathlon per monitorare l’impatto ambientale dei suoi fornitori? 

In tema di impatto ambientale, Decathlon si impegna ad accompagnare i fornitori chiedendo loro di rispettare uno specifico capitolato d’oneri e di vigilare sul rischio inquinamento, soprattutto in materia di acque reflue industriali. Ora i nostri fornitori vengono valutati in base al rischio inquinamento secondo una tabella di audit ambientale (A, B o C) e i collaboratori dell’ufficio produzione sono preparati a monitorare la conformità a tali requisiti.

Cosa fa DECATHLON per combattere il lavoro minorile?
Per noi il lavoro minorile è inaccettabile. Il nostro Codice di condotta, firmato dai subappaltatori, vieta la presenza di bambini negli ambienti di produzione. Siamo impegnati a rifiutare o interrompere i rapporti di lavoro con i subappaltatori che non rispettano questo principio.

Perché, per valutare le condizioni di lavoro nei siti produttivi, Decathlon sceglie di avere le sue squadre sul posto?
Per noi, è importante definire dei requisiti in materia di lavoro e assicurarci che vengano rispettati.
Per questo, sul campo abbiamo squadre interne specializzate in tecniche di auditing. La loro mission è anche formare le squadre Decathlon al lavoro ogni giorno nei siti produttivi. Ciò permette di ottimizzare l’accompagnamento dei subappaltatori verso lo sviluppo di condizioni migliori.
Puntiamo a svolgere al nostro interno l’85% degli audit tenuto conto che il restante 15% è affidato a organismi esterni. Le squadre interne ed esterne collaborano fianco a fianco per armonizzare le prassi.

Decathlon ha una politica per scegliere e controllare i subappaltatori? 

Dal 2002 adottiamo una politica di acquisto responsabile, chiamata “Responsabilità umana in produzione” (RHP), volta a migliorare le condizioni di lavoro lungo la Supply Chain e a rafforzare la sicurezza delle persone che realizzano i nostri prodotti – una priorità per Decathlon.
Il punto di forza di questa politica è la formazione delle squadre interne che avranno il compito di valutare i subappaltatori. I rigorosi strumenti associati (carta, codice di condotta, tabella di valutazione, ecc.) vengono aggiornati regolarmente per rispondere alle nuove sfide, alle opportunità e ai rischi a livello mondiale.

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Tossicologia 

Quali sostanze in decathlon comportano i rischi maggiori?

I PFC, sempre di attualità, sono tra le sostanze «estremamente preoccupanti» secondo l’agenzia europea per le sostanze chimiche; per questo, le squadre dei processi «tessile», «confezione pesante» e «calzature» lavorano allo sviluppo di soluzioni PFC Free. In più, il polo «Montagna» ha rinnovato l’impegno preso nel 2016: «eliminare i prodotti tessili entro il 2020».
Una riflessione globale sulle sostanze sensibilizzanti e irritanti: oggigiorno le popolazioni sviluppano sempre più allergie. Le normative, molto attente alle sostanze CMR (cancerogene, mutagene e tossiche per la riproduzione), lo sono meno alle sostanze allergizzanti. Quindi, per proteggere al meglio i nostri utilizzatori, abbiamo studiato diverse sostanze allergizzanti (come ad esempio l’isotiazolinone) per inserirle nella nostra prossima versione del RSL67.
Oggi, si stima che più del 5% della popolazione sia sensibilizzato all’isotiazolinone. Queste sostanze sono ufficialmente considerate molto allergizzanti: se rimangono a contatto con la pelle a lungo, possono provocare reazioni allergiche cutanee. Non sono regolamentate in tutti i prodotti di consumo ma nel 2018 le abbiamo inserite nel nostro RSL per monitorarne la presenza in tutti i nostri prodotti in tessuto e cuoio.

Qual è la politica decathlon in materia di tossicologia e componenti chimici? 

Dal 2007, in DECATHLON una squadra dedicata anima la gestione del rischio chimico identificando le sostanze a rischio, le soglie di tolleranza e la frequenza dei controlli. Questo team mira a rispondere in modo rapido e preciso alle domande degli utilizzatori sugli eventuali rischi di irritazione chimica legati all’uso degli articoli sportivi DECATHLON.
La nostra ambizione si basa su un dato di fatto: non tutti gli utilizzatori sportivi hanno la stessa sensibilità verso alcuni componenti e se la grande maggioranza di loro non sviluppa alcuna reazione, siamo impegnati ad accompagnare nel miglior modo possibile le poche persone interessate dall’ipersensibilità e dalle allergie. Consapevoli che il rischio zero non esiste, esigiamo la massima trasparenza sulla composizione dei nostri materiali e un accompagnamento efficace e personalizzato per ogni caso di allergia segnalato.
Gli articoli DECATHLON superano le condizioni di sicurezza per gli utilizzatori sportivi previste dalla normativa europea. Siamo impegnati a proteggere la salute delle persone e a preservare l’ambiente dai rischi legati alle sostanze chimiche.

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Componenti

Cotone: che cosa fa decathlon per migliorare l’approvvigionamento del cotone? 

Decathlon è impegnata su tre fronti:
· Sostituisce gradualmente il cotone tradizionale impiegato nella confezione dei suoi prodotti con cotone proveniente da fonti più responsabili: BCI, cotone riciclato e cotone proveniente da agricoltura biologica.
· Richiede ai suoi fornitori di aderire a un codice di condotta che definisce le condizioni di lavoro, i diritti umani, i criteri ambientali e ne verifica regolarmente il rispetto. Vieta il lavoro forzato e l’acquisto di cotone proveniente dall’Uzbekistan e dal Turkmenistan.
· Partecipa attivamente alle iniziative delle istituzioni internazionali (OCSE, DAEI, ecc. ) mirate a definire le buone prassi per la filiera tessile.
Per saperne di più, clicca QUI

Cotone: come si comporta decathlon riguardo al cotone proveniente dall’asia centrale?

In seguito alle segnalazioni sul lavoro forzato in Ouzbekistan nel 2005-2006 (da parte di ONG come IRLF e Environmental Justice Foundation), a partire dal 2007, abbiamo chiesto ai nostri fornitori, di firmare una lettera d’impegno che vieta l’uso nei nostri prodotti di cotone proveniente dall’Ouzbekistan.
Il nostro nuovo codice di condotta, pubblicato nel 2017, vieta l’uso del cotone proveniente anche dal Turkmenistan.

Cotone: perché sostenere l’iniziativa bci?

Al fine di ridurre l’impatto ambientale, migliorare le condizioni sociali e controllare l’origine del cotone, pensiamo che il cotone BCI (Better Cotton Standard System), a complemento del cotone proveniente da agricoltura biologica e del cotone riciclato, sia una risposta adatta alla graduale sostituzione del cotone tradizionale.
Come dimostrato dal progetto Gujarat, il sistema BCI offre una migliore gestione del consumo di acqua, un uso più ponderato delle sostanze chimiche e un miglioramento delle condizioni di lavoro.
Il Better Cotton Standard System si basa per il momento su un sistema di tracciabilità “mass balance” il cui scopo è favorire gli scambi commerciali del cotone e sostenere lo sviluppo di specifiche pratiche agricole.
Siamo a favore del rafforzamento di questo dispositivo per garantire una tracciabilità più mirata. In mancanza di altri processi più performanti a oggi, sosteniamo questa iniziativa al pari di molte insegne impegnate in questo programma volontario.
Per saperne di più: https://bettercotton.org/

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Prodotti

Come si spiega un prezzo di €3 per uno zaino?

A rendere unica DECATHLON è il suo controllo sull’intera filiera, dalla progettazione alla distribuzione. Le nostre squadre si occupano quindi della progettazione, a stretto contatto con i siti produttivi, dei magazzini e dei flussi logistici fin dentro i negozi DECATHLON.
Grazie a questa strategia, possiamo abbattere i costi a ogni tappa per mettere i nostri prodotti alla portata del maggior numero di persone.

Per questo prodotto abbiamo puntato sull’innovazione e siamo riusciti a usare una sola cucitura riducendo i componenti impiegati e quindi i costi che si ripercuoto sui nostri clienti.
Lo zaino al momento è prodotto da diversi fornitori con sede in Cina ma anche in Vietnam.

Cos’è la valutazione ambientale?

La valutazione ambientale è la performance di un prodotto espressa con un voto: A, B, C, D, E (dove A è il voto migliore). Serve a confrontare i prodotti di uno stesso tipo (maglie, pantaloni, zaini, ecc.). L’impatto ambientale viene calcolato in base a 5 criteri – riscaldamento globale, esaurimento delle risorse, inquinamento delle acque marine, inquinamento delle acque dolci e inquinamento dell’aria –, sull’intero ciclo di vita e per ogni fase. Ogni prodotto viene quindi valutato in base ai diversi indici e ottiene un voto globale che comparirà sul nostro sito web.

Quali prodotti decathlon sono realizzati secondo principi di eco-design?

L’eco-design consiste nell’adottare procedure rispettose dell’ambiente fin dalla progettazione di un prodotto, tenendo conto dell’intero ciclo di vita. Rispettare l’ambiente significa minimizzare l’impatto ambientale. Un prodotto pensato (o ripensato) secondo i principi di eco-design offre le stesse funzionalità oltre a un vantaggio ambientale. Il nostro obiettivo è sviluppare tutti i prodotti marca passione secondo i principi di eco-design entro il 2026.

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Benessere animale

Proporre prodotti vegani?

DECATHLON non ha lanciato una strategia globale sui prodotti vegani. A ogni modo, alcune nostre marche prendono delle iniziative in questo senso: DOMYOS e APTONIA, per esempio, hanno sviluppato barrette proteiche vegane e un piatto liofilizzato vegetariano. 

I prodotti decathlon contengono pelliccia di origine animale?

In Decathlon, nessun prodotto contiene pelliccia di origine animale.

L’uso della piuma nei prodotti decathlon

Una parte dei nostri prodotti destinati al grande freddo usa la piuma per le sue qualità isolanti, la leggerezza e la compattezza. Sapere da dove provengono le piume e come vengono trattate oche e anatre è fondamentale per Decathlon.
Per questo lavoriamo con fornitori che garantiscono condizioni di allevamento dignitose (niente maltrattamenti né alimentazione forzata). In più, sono impegnati a non eseguire la spiumatura a vivo. Gli animali, allevati per la loro carne, vengono abbattuti prima di prelevare piume e piumini.
Le nostre piume e i nostri piumini provengono dall’industria agroalimentare cinese.
Alcune nostre marche, come FORCLAZ, lanciano quest’anno l’etichettatura RDS (Responsible Down Standard) di tutti i prodotti che contengono piume.
Per maggiori informazioni: https://textileexchange.org/standards/responsible-down/

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