Produrre vuol dire avere un impatto
Per iniziare con il piede giusto, ricordiamo un fatto non proprio entusiasmante: produrre inquina. Questo indipendentemente dalla quantità o dal prodotto. Ovviamente, non tutti i tipi di produzione hanno lo stesso impatto. Produrre un’auto, una salsa di pomodoro o un libro non avrà gli stessi «effetti negativi». Ma quando si produce un bene di consumo, l’impatto non è mai “zero”.Il settore tessile lo sa molto bene.
Secondo le stime, genera ogni anno 1,7 miliardi di tonnellate di CO2 e tra il 4 e l’8% delle emissioni globali di gas serra. C’è da dire che ogni anno, in tutto il mondo, si vendono più di 100 miliardi di vestiti. Una produzione che è raddoppiata tra il 2000 e il 2014!
Di tutte le fasi del ciclo di vita di un indumento, l’estrazione delle materie prime e la produzione sono quelle che emettono più gas serra. Parlando della produzione, la fonte principale è l’energia consumata dai macchinari. Infatti, poche catene produttive sono alimentate con energia al 100% rinnovabile. Molto spesso, bisogna ancora bruciare carbone, gas o petrolio. Secondo due importanti studi, di McKinsey e Quantis, i macchinari tessili generano circa il 69% delle emissioni totali di CO2 del settore.
Questo per chiarire la portata della sfida…